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Borgogna: François-Henri Pinault compra Clos de Tart, Grand Cru Monopole di Morey-Saint-Denis

Il colpo dell’anno? 

Pinault mette a segno un altro colpo nel vino. Tramite la holding di famiglia Artémis, il proprietario di Kering ha acquisito in Borgogna la tenuta Clos de Tart, che produce il noto Grand Cru Monopole a Morey Saint Denis, uno dei più classici e mitici vini di Francia. A vendere, per una cifra non ufficializzata – ma stimata dalla stampa di settore oltre i 200 milioni di euro – è stata la famiglia Mommessin.

Clos de Tart, contrariamente a quasi tutti i grand cru di Borgogna è un Monopole, cioè l’intero vigneto situato all’interno dei caratteristici muretti di pietra appartiene totalmente al medesimo proprietario, la famiglia Mommessin. L’esatto opposto, per esempio, del famosissimo Grand Cru che fa di nome Clos de Vougeot, dove i  circa cinquanta ettari interni ai muretti del Clos sono “sbriciolati” in circa ottanta parcelle appartenenti a diversi proprietari.

Per Pinault non si tratta della prima operazione nel mondo del vino. Il numero uno di Kering aveva comprato nel 1993 Château Latour Pauillac (Bordeaux), uno dei cinque Premiers Crus bordolesi secondo la classificazione del 1855 (assieme a Château Lafite, Château Margaux, Haut-Brion e Mouton), pagandola l’equivalente di 86 milioni di sterline al cambio dell’epoca; nel 2006 ha inoltre acquistato Domaine de Eugénie a Vosne-Romanée, sempre in Borgogna. Artémis Domaines ha inoltre delle partecipazioni nelle tenute Eisele Vineyard in Napa Valley (California), rilevata nel 2013, Château-Grillet in Côtes du Rhône (2011) e Château Siaurac nella Rive Droite de Bordeaux (2014).

Clos de Tart ha oltre 900 anni di storia. L’azienda fu comprata nel 1141 dalle suore dell’abbazia di Tart e rimase in loro possesso fino al 1791 quando, due anni dopo la rivoluzione francese, venne acquisita dalla famiglia Marey-Mange a seguito della confisca delle proprietà ecclesiastiche da parte dello Stato. La famiglia Mommessin a sua volta la rilevò nel 1932. François-Henri Pinault diventa pertanto il 4° proprietario nella secolare storia della tenuta, che ha 7,5 ettari vitati e produce circa 25 mila bottiglie l’anno.

L’annata 2014 del suo Grand Cru è quotata mediamente, secondo Vivino, oltre i 418 euro.

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