Enozioni ® Digital Atelier

Pop Up intervista Eleonora Galimberti, Wine Blogger

Oggi ho il piacere di condividere una mia nuova intervista “a tu per tu” pubblicata su Pop Up Magazine – rivista online di web marketing e comunicazione digitale – che mi ha dato modo di raccontare più da vicino il mio lavoro di Wine Blogger e Digital Influencer ed il cambiamento del settore vitivinicolo con l’avvento del digital.

Ve la pubblico qui sotto augurandovi una piacevole lettura!

Eleonora Galimberti Wine Blogger Digital Influencer

  • Ciao Eleonora, raccontaci di te e del tuo progetto editoriale…

Sono nata sul lago di Como poco prima della storica nevicata del 1985, cresciuta nella tranquillità brianzola alle porte di Milano, ma con la Toscana nel sangue. Ho una laurea in Comunicazione, sono Sommelier AIS e diplomata al Master Bocconi in Food & Beverage Management. Da buona Bilancia sono un’inguaribile romantica con un innato istinto verso l’equilibrio e l’estetica, che ricerco in ogni dettaglio.

  • Come nasce l’idea di “Enogallery”?

Fin da piccola sognavo di fare la poetessa, ma scrivere nell’era dei social media e creare contenuti digitali mi sono sembrati un ottimo compromesso con la realtà. Le mie passioni mi hanno portato a lavorare alcuni anni nella moda per poi condurmi al mondo dell’enogastronomia. In particolare, amo ascoltare il vino e le sue storie, ma soprattutto amo berlo e condividerlo.

Ho unito così la passione per il vino all’amore per la scrittura, e con questa filosofia ho fondato Enogallery, un progetto di comunicazione digitale e social media marketing dedicato alla promozione e alla divulgazione delle eccellenze enogastronomiche nel mondo. Considero il vino e il cibo come vere e proprie espressioni d’arte, con il fine di conferire al brand e al prodotto un valore aggiunto in termini di appeal emozionale ed estetico, ad alto contenuto d’immagine, votato fortemente alla generazione di interesse e desiderabilità.

Enozioni è il Blog di Enogallery e il nickname di tutti i miei social media, dei quali curo personalmente i contenuti redazionali, grafici e fotografici. Attraverso il blog scrivo principalmente di wine & food e delle “affinità elettive” con l’alta ristorazione, la moda, i viaggi, il lifestyle, l’attualità e tutti gli eventi che ruotano intorno all’”arte di vivere con gusto”.

  • Digital: neanche il settore viti-vinicolo è immune da questa rivoluzione del marketing e della comunicazione. Come i brand si stanno attrezzando da questo punto di vista? Cosa consigli loro di fare per sfruttare appieno le potenzialità del web?

Il Web è in continua trasformazione come il panorama dei social. Personalmente sostengo il ruolo dei wine influencer che credo debba essere progressivamente integrato nella comunicazione e storytelling del vino e magari anche di aziende private, in quanto capaci di influenzare le fasi di vendita. Il mondo del vino oggi crea tendenza e ha una forte affinità con il fashion, il design e il lusso. Dalla moda, il mondo del vino potrebbe imparare l’approccio ai social media e coltivare una connessione di reciproca fiducia con i digital influencer. Affidarsi ad uno di loro può essere un efficace investimento di marketing e garantire numerosi vantaggi per il marketing online, innanzitutto a livello di costi. In genere l’investimento, sia in termini di tempo che in termini economici, risulta più contenuto, in relazione a una campagna classica. Inoltre, il tipo di comunicazione che si viene a creare con il target può accrescere la fiducia e la credibilità del proprio brand, con visibilità immediata, alimentando con successo un passaparola affidabile, nonché raggiungere un’audience illimitata. Ovviamente, come per i mezzi tradizionali, è meglio non compiere una scelta alla cieca: prima di affidarsi ad uno o più influencer è necessario analizzare a fondo i suoi digital insights, il target, lo stile comunicativo e le caratteristiche del suo pubblico per determinare una strategia coerente con gli obiettivi dell’azienda. Ci aspettiamo che il ruolo dei wine influencers prenda sempre più importanza e, come negli altri settori, si faccia sempre più un selezionatore di tendenze. Non solo, probabilmente il ruolo dell’influencer sarà veramente importante per tutti i produttori di vino e le cantine per raggiungere i clienti, soprattutto quelli più giovani, e trovare un ponte di comunicazione con loro.

  • Social Media: che tipo di contenuti sono rilevanti nel settore dei vini?

Il vino è già di per sé un prodotto sociale che avvicina le persone e i suoi appassionati. Questo lo rende perfetto per la comunicazione attraverso i social media, purché venga comunicato attraverso contenuti che riescano ad aggregare attorno a passioni e valori comuni i cosiddetti #winelovers. Serve una strategia ed una chiara visione del settore di riferimento; raccontare ed emozionare attraverso lo storytelling; è molto importante adottare un linguaggio informale, proponendo contenuti personali e accattivanti per il proprio target; coinvolgere wine influencer di successo. Ma soprattutto, con il potere emozionale e comunicativo, immagini e video valgono più di mille parole. Il contenuto visuale è molto più forte rispetto ad un semplice testo. E così vigneti, vendemmie, produzione, imbottigliamento, eventi, degustazioni, sono tutte occasioni speciali per creare contenuti fotografici e video che riescono più efficacemente a raccontare storie ed esprimere emozioniInstagram, diventa quindi uno strumento indispensabile da integrare nella strategia social media marketing, permettendo poi all’azienda di rinforzare attività offline con l’online, ad esempio attraverso photo-contest per generare coinvolgimento e passaparola, magari associando un hashtag dedicato. Tra le principali società del settore che si sono ben “digitalizzate” ricordo Allegrini, Antinori, Cavit, Cantine Ferrari-Lunelli, Frescobaldi, Gruppo Santa Margherita, Masi, Zonin. Le aziende non devono avere paura di far conoscere attraverso i social le loro eccellenze vitivinicole. Il vino, come il cibo, è un piacere che và condiviso.

  • Aprire un e-commerce di vini: perché oggi può essere conveniente?

Il vino è entrato nel mondo dell’e-commerce già da parecchio tempo, abbastanza da poter fare delle analisi e delle considerazioni. In Italia il commercio elettronico è in costante crescita e rappresenta una grande opportunità di mercato, anche se rispetto ad altri settori le vendite di vino online stentano ancora a decollare. A parte pochi casi di successo, fra tutti i leader del settore IWB, Tannico, Vino75, sono i marketplace che continuano a dominare il mercato, come eBay ed Amazon nelle vendite di prodotti online. Anche negli altri paesi, in contesti più maturi di quello italiano, l’e-commerce del vino rappresenta ancora una percentuale marginale sia rispetto ai canali tradizionali, che all’interno del segmento della vendita diretta ai consumatori delle aziende vitivinicole. Ma in Italia, la penetrazione dell’online sulla vendita del vino è una delle più basse al mondo. Per diversi motivi il commercio elettronico, che in altri settori si sta sostituendo ai canali tradizionali, sta ancora stentando a decollare nel settore del vino e, secondo me, il motivo è, tra tutti, la difficoltà a vendere il prodotto decontestualizzato (online il vino non ha lo stesso appeal che in cantina o in enoteca). Ci sono anche altre ragioni che frenano questo modello di business, ad esempio la reticenza delle stesse aziende vitivinicole nei confronti di questo canale, aspetti giuridici, scarsa valutazione delle tendenze del settore, sicurezza dei pagamenti, organizzazione e logistica, alti costi di spedizione legati alla natura del prodotto, gli adempimenti burocratici e fiscali per la vendita al di fuori del mercato nazionale, gestione reclami e resi. Eppure, diverse cantine con cui ho avuto modo di affrontare il tema del commercio elettronico si sono dette interessate a questo strumento, ma preferisce invece non investire in un proprio canale online ma affidarsi unicamente a siti specializzati già consolidati e strutturati.

  • Figure professionali legate al marketing digitale e al settore viti-vinicolo: che tipo di studi consigli per chi vuole avvicinarsi al digital e lavorare nel settore del food and beverage? Perché è importante assumere da parte delle aziende una figura con tali competenze?

Chi vuole occuparsi di marketing digitale nel food & beverage è importante che abbia le competenze e le conoscenze adeguate per veicolare contenuti di valore sfruttando le potenzialità dei new media nel modo corretto. Questa è una regola generale applicabile a qualsiasi campo specifico: bisogna essere preparati e coscienti per svolgere bene un lavoro, ma soprattutto per guadagnare credibilità e successo. Nel mio caso personale sono stati molto importanti gli studi in Scienze della Comunicazione, il Master in Food & Beverage Management e poi il Corso da Sommelier all’Associazione Italiana Sommelier. Esistono tante opportunità per prepararsi e specializzarsi, ma è fondamentale non considerarsi mai arrivati, non fermarsi mai, ma continuare a studiare, apprendere, conoscere e aggiornarsi per essere al passo con l’innovazione. Il mondo del vino è un settore di nicchia che tradizionalmente ha spesso coinvolto solo i veri appassionati di questo settore. Anche per le aziende del vino, come in altri settori, è molto importante adeguarsi alla rivoluzione digitale e affidarsi a professionisti competenti – strutturandosi internamente o avvalendosi di consulenti esterni – per sfruttare le potenzialità di questi nuovi strumenti, raccontare la propria storia, il territorio, far conoscere la propria impresa, i loro valori e i loro prodotti, in modo coerente con l’identità e le strategie aziendali. Da qualche anno esiste la figura del “digital influencer” e si nota una certa tendenza nei social media ad aprire profili specializzati nella divulgazione del vino. In effetti la curiosità di interagire con il mondo del vino non ha mai conosciuto questi livelli prima d’ora, il che determina un’immensa opportunità che le aziende devono saper cogliere a proprio vantaggio.

  • Social Media Marketing: 3 tool ai quali non puoi rinunciare..

Ce ne sono tanti ed ogni mese ne escono di nuovi. Sono strumenti irrinunciabili per chi si occupa di social media marketing, ma dopo averne testati alcuni posso dartene 5: SocialDrift, Canva, Buffer, Owlmetrics, Social Blade senza contare l’intramontabile Google Analytics.

  • Prossimi step professionali legati ad Enogallery…

Attualmente mi trovo perfettamente a mio agio in questo ruolo di “Digital Sommelier” come qualcuno mi ha soprannominata. La bellezza di questo momento è l’essere tra i “first mover”, cercare di costruirsi la propria identità e credibilità oltre che farne una professione, nell’era della comunicazione digitale, in un nuovo spazio dal grande potenziale e in continua evoluzione. Il fare comunicazione è cambiato profondamente e velocemente da quando esistono internet ed i social media, per questo è plausibile aspettarci sempre nuove trasformazioni nel campo. Il mio obiettivo professionale è quello di diventare un riferimento credibile e autorevole per gli stakeholders del settore: dall’azienda al consumatore. Inoltre, ho iniziato a collaboratore come Wine & Food Editor per alcune riviste di alto profilo (e dovrebbero aprirsi altre nuove collaborazioni). Infine – e qui vi do una notizia in anteprima – sto per iniziare a scrivere il mio primo libro sul vino, nel quale vorrei raccontare i 100 vini che ho avuto modo di degustare e che personalmente mi hanno più emozionata più di altri. E’ un progetto ambizioso e complesso da sviluppare, perché devo ancora studiare il modo giusto per renderlo originale e diverso dalle molte guide vini che già esistono. L’ispirazione non manca mai, non ho ancora incominciato ma non vedo l’ora di avere il mio libro tra le mani!

Ringrazio POP UP e Francesco Corvino per la bella intervista e vi consiglio di seguire il loro magazine, soprattutto se siete appassionati di web marketing e comunicazione digitale.

CHEERS! 

 

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